XRM: la privacy coin resiste alle avversità
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Le privacy coin sono sempre più osteggiate, ma XRM riesce a non cedere troppo terreno mantenendosi fra le prime 20 criptovalute più capitalizzate. Attualmente il prezzo del token della blockchain Monero è di circa 216 dollari, mentre il market cap risulta di 3,848 miliardi $.
Su base giornaliera la valuta digitale è in rosso (-4,18%), risultando così allineata al downtrend del settore. Su base settimanale però guadagna oltre il 10%, risultando il sesto crypto asset più performante (in riferimento ai primi 20) dopo XEM, ADA, AAVE, LINK e UNI.
Ad ostacolare i token più votati all’anonimato come XRM incidono in particolare 3 fattori. A iniziare dal ban in Giappone e Corea del Sud (ambedue i paesi hanno dichiarato illegale l’asset) e dal recente delisting su Coinbase (da luglio 2020) e Bittrex (da gennaio 2021).
I 2 exchanges statunitensi hanno preso tale decisione per prevenire problemi con le autorità governative. E questo è il terzo fattore avverso alle privacy coin: un giro di vite normativo che ne limiti o impedisca utilizzo e scambio.
Le recenti dichiarazioni del Segretario del Tesoro Janet Yellen fanno appunto prevedere una strategia finalizzata a combattere gli usi illegali delle criptovalute.
Va da sé che le privacy coin come XRM saranno le più osteggiate, per quanto nel dark web prevalga l’uso di BTC.
Esaminando i grafici relativi al settore, sembra che gli investitori per ora mantengano la fiducia nel token.