Ricerche sulle criptovalute: i trend italiani
3 min readDa tempo è noto che le ricerche sulle criptovalute, in Italia come nel resto del mondo, risultano correlate al loro trend. Quando s’intensificano, aumentano anche gli investimenti. In concomitanza o a breve distanza da un declino dell’interesse calano le posizioni buy e di conseguenza la curva dei prezzi.
Nel panorama internazionale al momento si nota una crescita delle ricerche sulle criptovalute (termine generico) nel Belpaese mentre la tendenza mondiale si presenta di segno opposto. Quest’ultimo dato naturalmente rappresenta una media aggregata che, per essere meglio compresa, va scomposta per singole nazioni. Si scopre così che anche negli Stati Uniti l’andamento è in rialzo, pur se a livelli più contenuti che da noi. Che nell’ultimo periodo riveliamo predilezione per alcune altcoins.
Ricerca sulle valute virtuali in Italia: le altcoin in auge
Qualcuno si stupirà, ma le ricerche sulle criptovalute effettuate dagli italiani tramite Google evidenziano un calo per bitcoin (che per numero assoluto rimane comunque in prima posizione) e un rialzo, oltre che per la query generica criptovalute, per alcune valute virtuali alternative. L’intento di documentarsi in particolare vede una crescita per:
- shiba inu
- cardano
- dogecoin
- stellar
- litecoin
Col segno più anche le query per ethereum e polkadot, in Italia come a livello mondiale.
Curiosamente, mentre altrove si registra un’impennata d’interesse per la ricerca “meme-coins”, da noi ultimamente questi asset (SHIB, DOGE) vengono cercati soltanto singolarmente e non come categoria. Sorprendente, pure, la nostrana spiccata riduzione d’interrogazioni su solana, date le eccellenti performance di quest’asset nell’ultimo periodo. Diminuzione infine per binance coin.
Anche le query per i portafogli elettronici denotano un incremento. Il dato è interessante. Non appare automaticamente correlato alle valute virtuali, perché potrebbe avere come oggetto, oltre al green pass (da custodire nell wallet), Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay e altri portafogli elettronici. Le query per questi ultimi però si caratterizzano, al momento, per un trend di ricerche sì in salita, ma in modo meno marcato. Per questo sembra sensato ipotizzare che potrebbero invece riferirsi a un proposito concreto d’investimento in crypto asset.
Il dato relativo a BTC non significa necessariamente che gli investitori stiano pensando di chiudere le proprie posizioni su questo asset. In effetti nei giorni scorsi si è verificata un’inedita impennata di query per gli ETF su bitcoin. E’ accaduto in concomitanza con le news sul lancio di questi derivati, poi l’interesse si è bruscamente smorzato.
I nuovi potenziali investitori, quelli più attivi nel digitare query su Google perché più bisognosi di informazioni generiche sulle valute digitali, ora come ora però risultano sempre più spesso orientati verso le altcoins.
Le regioni dove le query crescono di più
Le ricerche sulle criptovalute in Italia presentano un trend disomogeneo fra le varie regioni. Quelle con il maggior tasso di crescita delle query digitate sono Molise, Marche, Piemonte, Abruzzo e Lombardia.
Per il termine wallet (come già spiegato, sembra il più prodromico d’investimenti) l’intento d’informarsi è maggiore in: Lombardia, Veneto, Trentino Alto-Adige, Piemonte e Molise. La ricerca più specifica “wallet criptovalute” vede invece in testa la Campania.
E le meno attive nel ricercare informazioni sui crypto asset? Ecco le regioni più indifferenti: Valle d’Aosta, Umbria, Sardegna.
In ultimo, si segnala come query calda sull’argomento “quadro RW criptovalute”. Indice che nell’incombente presentazione del Modello Unico non saranno pochi gli italiani che, detenevano questi asset nel 2020, e che qui dovranno dichiararli.