Kadena: avviata la blockchain e la vendita di token
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Il progetto Kadena sta diventando realtà. Il 4 novembre è stato diramato l’annuncio del lancio della mainnet, nome ufficiale Chainweb, e del wallet annesso, Chainweaver. L’avvio riguarda per il primo mese la sola l’attività di mining, mentre per Dapps e transazioni occorrerà aspettare il prossimo 6 dicembre 2019.
Dal 5 novembre e fino al 22 è invece in corso una terza offerta di token Kadena (KDA) per un valore totale di 20 milioni di dollari. La vendita viene effettuata su CoinList. La piattaforma accetta valute fiat, Bitcoin ed Ethereum. Per acquistare la criptovaluta sono previste 2 modalità separate e simultanee. Una è rivolta ad investitori accreditati, USA e non, l’altra ad investitori non accreditati e non statunitensi.
I buyers accreditati possono ottenere token Kadena al prezzo di 0,50 $ l’uno, ma con l’obbligo di detenerli per almeno un anno. La clausola ha lo scopo di assicurare la compliance della vendita rispetto alle normative USA. Il secondo gruppo di compratori invece potrà acquistare a 1 dollaro e scambiare i KDA su CoinList per 40 giorni, gratuitamente.
Le 2 precedenti vendite di token private datate 2018 avevano raccolto complessivamente 15 milioni di dollari. Fra gli investitori destinatari dell’offerta, fondi mobiliari specializzati in fintech, risultano i nomi di società importanti quali Coinfund e Multicoin Capital.
Ma cosa rende interessante il progetto Kadena?
Cos’è Kadena
A capo del progetto Kadena ci sono 2 nomi di spicco: Stuart Popejoy e Will Martino. Ambedue nel curriculum vantano un precedente ruolo di rilevo presso il colosso finanziario JPMorgan. Popejoy era infatti responsabile del settore sviluppo blockchain, Martino capo ingegnere per lo sviluppo di tale tecnologia.
Possiamo definire la startup Kadena come un network di reti in grado di operare simultaneamente e interagire fra loro ma separate l’una dall’altra. Il protocollo di consenso è il proof of work, che ogni blockchain svolge per conto proprio. Questo parallelismo dovrebbe rendere enormemente più efficiente l’algoritmo che nella versione originaria, ossia di consenso distribuito nell’intero network, causa i noti problemi di scalabilità di Bitcoin.
Altra feature interessante di Kadena è la facilità nello sviluppo di Dapps e smart contracts tramite uno specifico linguaggio di programmazione, il Pact. Secondo il progetto, dovrebbe permettere l’accesso a tali tecnologie anche a chi non ha una preparazione informatica specifica. Inoltre il wallet Chainweaver è progettato per permettere l’esecuzione diretta delle Dapps, essendo collegato a un server programmato per tale funzione.
Il progetto Kadena contiene inoltre Kadena Kuro, una blockchain privata i cui utilizzatori saranno in primis gli istituti finanziari. La rete privata è infatti permissioned e teoricamente ancora più sicura. Il protocollo di consenso è il BFT, ideale per le transazioni in ambiente trustless, e aiuterà a garantire la necessaria riservatezza dei dati, indispensabile nel mondo business ma anche, ad esempio healtcare.
Diverse società, fra cui Fortune500, hanno già testato Kadena Kuro sul cloud Azure. Ora si tratta di verificare se l’uso quotidiano e su larga scala del network, pubblico e privato, mantiene le promesse e si rivela privo di bug importanti o difetti intrinseci.
Se così fosse Kadena potrebbe presto scalare la classifica delle criptovalute a maggiore capitalizzazione.