Cbdc europea: l’Italia ha parere favorevole
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Un giorno non lontano la Cbdc europea potrebbe divenire realtà. L’ostilità degli anni passati infatti sta lasciando il passo ad aperture importanti, Italia inclusa. Lo ha dichiarato l’Associazione Bancaria Italiana la settimana scorsa, ufficializzando la propria posizione favorevole.
Nello specifico, l’ABI si è offerta di collaborare con le proprie competenze al progetto, in modo da ridurre i tempi di realizzazione della valuta digitale.
Il cambio di vedute rispetto alla Cbdc europea ha vari motivi. I principali riguardano la riduzione dei costi delle operazioni transfrontaliere, oggi gravate da tassi di cambio onerosi, e una maggiore sicurezza.
La creazione di una Central Bank Digital Currency made in UE vedrebbe anche l’utilizzo degli smart contracts per automatizzare determinate tipologie di transazioni. Anche in questo caso ci sarebbero benefici a livello di costi, tempi e sicurezza.
La nuova Cbdc europea però non avrebbe molto in comune con BTC. La prima infatti sarebbe presumibilmente emessa e supervisionata da un istituto di credito, la BCE oppure le banche centrali dei singoli paesi.
Di conseguenza nessuna decentralizzazione e volatilità contenuta. Sulla falsariga della valuta digitale cinese, anche quella europea sarebbe insomma una sorta di stablecoin. Ovviamente, agganciata all’euro.